Separati- divorziati durante la pandemia. Quali tutele?
Viviamo sulla nostra pelle l’emergenza
Coronavirus, combattuta con le c.d. “misure di contenimento” che hanno
imposto, tra le varie limitazioni, la chiusura degli esercizi commerciali dediti
allo svolgimento di attività ritenute non essenziali.
In questa situazione ed in virtù del preminente
diritto alla salute, lavoratori autonomi, commercianti ed altre categorie
lavorative hanno dovuto interrompere le proprie attività, con immediato e conseguente
grave pregiudizio economico- reddituale.
Tra i più penalizzati vi rientrano, inevitabilmente,
coloro che essendo separati e/o divorziati potrebbero avere gravi difficoltà
nel corrispondere il contributo mensile al mantenimento dei figli e/o in favore
del coniuge.
Quali tutele?
Occorre premettere, in
primo luogo, che l’obbligo al mantenimento rimane e non può essere in alcun
modo derogato, considerato che non vi è stato alcun intervento legislativo in materia.
Tuttavia, gli artt. 1256
e 1258 c.c. disciplinano l’istituto dell’impossibilità sopravvenuta per causa
non imputabile al debitore.
Il coniuge- genitore
separato e/o divorziato potrebbe trovarsi, difatti, nella condizione di ritrovarsi
in serie difficoltà oppure nella temporanea impossibilità di poter corrispondere
l’assegno di mantenimento per causa di forza maggiore, tenuto conto dell’impossibilità
oggettiva di adempiere l’obbligazione stabilita a causa della sospensione
forzata delle attività lavorative disposta dal Governo.
Anche qui, doverosa
premessa: la famiglia è il “luogo” di aggregazione sociale più
importante, il primo e l’unico consentito in questo momento, mai derogabile.
Avvalersi della situazione
di grave pandemia per tentare di venire meno propri obblighi giuridici e morali
appare privo di buon senso e, soprattutto, illegittimo e non consentito.
Nei casi di comprovata, oggettiva e sopravvenuta impossibilità,
invece, appaiono legittime e fondate le richieste di rimodulazione del quantum
da corrispondere a titolo di mantenimento.
In presenza di prole, i
genitori rimangono sempre tenuti al rispetto dei principi di buona fede,
lealtà, trasparenza, correttezza nonché, soprattutto, al rapporto di reciproca
collaborazione.
Ne consegue la necessità
dell’avvio di una tempestiva interlocuzione con l’altra parte al fine di
pervenire ad un possibile accordo riguardo la riduzione dell’importo da
corrispondere durante la vigenza del periodo di emergenza nazionale.
Lo strumento giuridico stragiudiziale
più idoneo appare quello della negoziazione assistita, in grado di
emendare le condizioni di separazione o di divorzio, seppure temporaneamente, con
tempestività e piena conformità giuridica per quanto concerne la tutela dei
minori.
Nelle situazioni di
perdurante ed ineliminabile conflitto, invece, l’unico strumento praticabile rimane
il ricorso al Tribunale, in via d’urgenza.
Avv. Rocky Gabriel Mariano
Avv. Raffaelita Di Croce
Avv. Gianluca Genovesi
Avv. Viviana Marocco
Avv. Chiara Annecchini
Mail: infodmstudiolegale@gmail.com
Avv. Raffaelita Di Croce
Avv. Gianluca Genovesi
Avv. Viviana Marocco
Avv. Chiara Annecchini
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